Italia verso la zona rossa Natale, ma il governo terrà?

Il nostro editorialista, Davide Giacalone, ha aperto la rassegna stampa di oggi, giovedì 17 dicembre 2020, parlando del nuovo allarme sulla difficoltà di permettere il ritorno in classe dei ragazzi delle superiori. Davide Giacalone ha sottolineato come ormai da mesi si vada avanti con titoli e sostanza delle notizie sempre uguali e il ripetersi di allarmi che ormai conosciamo a memoria. Il suo appello è molto semplice: smetterla di lanciare allarmi e cominciare a mettere l’universo scolastico nella condizione di riportare i ragazzi più grandi in aula. Qualche suggerimento, a cominciare dall’inevitabile piano trasporti, di cui ancora si parla molto e pochissimo si sa. Poi, l’utilizzo del numero più ampio di sedi possibili, per non assembrare i ragazzi solo nelle normali aule. Si può fare, ricorda Davide Giacalone. Si è parlato, poi, dell’apertura di un punto vendita della catena Esselunga Genova, una battaglia durata 36 anni. Una battaglia burocratica, senza alcun dubbio, ma anche di chiarissimi interessi contrapposti. Legittimi, ricorda Davide Giacalone, ma solo fino a un certo punto. Fino a quando questi interessi non confliggono con quello preminente dei cittadini a poter avvantaggiarsi della libera concorrenza, in uno stato di libero mercato come il nostro. Sappiamo benissimo tutti, ha ricordato Giacalone, come certe resistenze siano figlie della vicinanza di questo quel gruppo a questa o quest’altra area politica. Sulla delicatissima vicenda-Regeni, Davide Giacalone ha premesso di essere perfettamente consapevole di rischiare di essere frainteso qualsiasi cosa si sostenga, ma però ricordato che la posizione dell’Italia rischia di diventare ipocrita. Se da un lato, infatti, ci mostriamo comprensibilmente severi nei confronti del leader egiziano, Al Sisi, nello stesso tempo abbiamo bisogno di lui per trattare ad esempio con i libici, per ottenere la liberazione dei nostri pescatori sequestrati da settimane. Una situazione di difficilissimo equilibrio e di ancora più complessa soluzione. Davide Giacalone, poi, ha commentato l’apertura della Lega, per il tramite di Giancarlo Giorgetti, alla Cdu di Angela Merkel. Giacalone ha ricordato come questo tipo di rapporto dovrebbe essere considerato del tutto normale visto che la Merkel è un’importantissima rappresentante del centrodestra europeo. La verità, però, è che la politica della Lega per anni individuato nella cancelliera una nemica, perché il nemico erano l’euro e l’Unione Europea. ‘Sono personalmente soddisfatto, ha sottolineato Giacalone, di questo cambio di indirizzo’. Con Mattia Marzi de Il Messaggero, abbiamo parlato delle anticipazioni sul possibile cast del Festival di Sanremo 2021. Innanzitutto, fa discutere il numero di cantanti in gara, che dovrebbe arrivare a 26. Con l’aggiunta delle giovani proposte, si toccherebbe la cifra monstre di 34, il che porterebbe inevitabilmente a serate extra large e a notevoli problemi di programmazione. Detto questo, quanto ai nomi, il direttore artistico Amadeus sembra intenzionato a proporre un cast decisamente imperniato sulla presenza femminile e i rappresentanti delle tendenze musicali maggiormente in voga del momento. Fra i nomi di maggior peso, secondo Marzi, Fedez potrebbe essere un colpo di indiscutibile valore. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha fatto con noi il punto sull’indagine aperta dall’antitrust, per l’abnorme aumento dei prezzi nei trasporti aerei e ferroviari, a cavallo delle feste. L’Autorità Garante ha chiesto chiarimenti a Italo e Trenitalia, perché alcuni spostamenti di prezzo sono apparsi quantomeno sospetti e confermati, peraltro, dalla pratica quotidiana degli utenti. Il presidente Dona ha ricordato come questo sia un vecchio vizio, non una fissa delle associazioni dei consumatori. Una pratica sanzionata ufficialmente dalla stessa Autorità Garante per la concorrenza. Occhi aperti, dunque, mentre i cittadini aspettano ancora di capire che tipo di ulteriori misure restrittive verranno varate dal governo nelle prossime ore. Abbiamo parlato del turno infrasettimanale di serie A con Riccardo Mancini, telecronista di Dazn. La partitissima fra Inter e Napoli, vinta dei nerazzurri pur soffrendo tantissimo, grazie a un calcio di rigore trasformato da Lukaku. Una partita che gli azzurri avrebbero ampiamente meritato di pareggiare, ma che può essere la classica gara da sei punti. Perché hai battuto un tuo diretto concorrente, lo hai fatto in una serata in cui hai saputo e dovuto soffrire tantissimo. L’Inter, dunque, sempre più candidata allo scudetto, mentre la Juventus continua il suo percorso di crescita con Andrea Pirlo, ma perdendo punti e colpi che alla lunga potrebbero risultare decisivi. Il Milan, da parte sua, senza Zlatan Ibrahimović, ha cominciato inevitabilmente a soffrire. Ieri sera, salvato la partita e conquistato un punto preziosissimo a Genova, ma è in evidente frenata e probabilmente, secondo Riccardo Mancini, sta andando oltre le sue stesse possibilità. Il campionato, in conclusione, e senza alcun dubbio il più divertente d’anni a questa parte. Punto politico, infine, con il direttore dell’agenzia Ansa, Luigi Contu, nel giorno dell’attesa verifica-confronto fra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Secondo Luigi Contu, è oggettivamente difficile dover parlare di una verifica di governo, mentre il paese sarebbe chiamato ad una scommessa vitale per il proprio futuro e di intere generazioni. Però, questa è la realtà con cui dobbiamo fare i conti, ha sottolineato non senza far trasparire la difficoltà di dover presentare alla comunità nazionale una realtà politica che sembra drammaticamente lontana dal complesso delle risposte che il paese dovrà riuscire a dare nei prossimi mesi. La politica, ha sottolineato Luigi Contu, è però anche questo e si spera che il confronto possa arrivare a risultati concreti, soprattutto evitando una crisi di governo che in questo momento apparirebbe assolutamente incomprensibile.All’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Enrico Galletti.