Il salario minimo, gli scandali del governo inglese e la rassegna stampa
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone.In apertura questa mattina le misure contro il caro bollette. "Il rincaro è un effetto dell'elevato costo delle materie prime, quello più significativo di tanti rincari, non solo in ambito energetico. Si può intervenire, ma è sbagliato far credere all'opinione pubblica che il governo abbia gli strumenti per modificare il prezzo delle materie prime. Questo non può farlo. Quello che può fare, e che sta facendo, è tamponare, anche se non sarà mai abbastanza. Piuttosto meglio ristrutturare la bolletta".E ancora, insieme a Francesco Delzio la "Scossa del salario minimo". Qualche giorno fa il Consiglio dell'Unione Europea ha dato via ai negoziati tra Commissione e Parlamento UE per l'introduzione del salario minimo europeo. Cosa potrebbe significare per l'Italia? "È una scossa molto importante per centinaia di migliaia di giovani. Molti di questi si trovano in condizione di povertà pur lavorando, e questo è inaccettabile"Più avanti, come ogni venerdì torna l'appuntamento insieme al nostro Roberto Arditti. Oggi andiamo in Inghilterra per parlare di Boris Johnson e la festa in epoca Covid a Downing Street che fa polemica. "Il primo ministro che ha grande sintonia con l'opinione pubblica ha annunciato un inasprimento delle misure sulla strada del green pass. Queste sono vicende che segnano il lavoro dei governi e anche un gigantesco passo falso per questo governo che ha chiesto sacrifici agli inglesi quando probabilmente è stato organizzato un party a Downing street".Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5.Torna Giletti 102.5. Il tema di oggi è quello dei no vax. È giusto dare spazio a loro oppure no?Questa mattina, in diretta su RTL 102.5, è tornato il popolare giornalista e presentatore, Bruno Vespa. Con lui abbiamo parlato del suo nuovo libro che si chiama "Perchè Mussolini rovinò l'Italia (e come Draghi la sta risanando)", edito da Rai Libri e Mondadori. Come al solito, Bruno Vespa si muove tra la storia e il presente, mettendo a confronto due momenti drammatici, l'entrata in guerra e la pandemia. "Premesso che fare previsioni per il Quirinale è sempre molto pericoloso - 75 anni di storia lo insegnano - Draghi è l'ipotesi meno improbabile. È opinione comune che non gli dispiacerebbe andarci, anche se bisogna mettersi d'accordo sul dopo Draghi".All'interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Stefania Iodice, Luigi Santarelli e Massimo Lo Nigro.