Addio a questo disgraziato anno, ma anche capacità di farne tesoro
Il nostro editorialista, Davide Giacalone, in rassegna stampa è partito oggi dalla conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Secondo Giacalone, nella conferenza di ieri è mancato un passaggio fondamentale, quello sull’andamento, il ritmo dei vaccini in Italia. Perché mentre siamo stati molto bravi a fare polemiche vuote sul numero di dosi arrivati a noi, rispetto agli altri paesi, resta il fatto che al momento siamo cinque volte più lenti della Germania e otto volte più lenti del Portogallo. Questi sono fatti. Quanto alle questioni strettamente politiche, Davide Giacalone ha notato come sia pleonastico sottolineare che in caso di mancato appoggio di un partito della maggioranza di governo si vada in parlamento. Ovvio, inutile sottolinearlo. Importante, secondo Davide Giacalone, l’accordo quadro annunciato ieri fra Unione Europea e Cina. Perché l’Unione Europea ha ben altro potere contrattuale, rispetto ad un singolo Stato. Quale che sia lo Stato in questione. È vero che restano fuori i diritti umani, ma Giacalone ha ricordato come una questione di così grande rilievo sia per sua natura non sovrapponibile agli accordi commerciali. Tornando ai vaccini, Giacalone ha ricordato come sia immaturo agitarsi perché la Gran Bretagna ha autorizzato prima dell’Unione Europea il vaccino AstraZaneca, per poi magari lanciare le campagne social sull’eventuale inaffidabilità del vaccino stesso. Conclusione sul concorso universitario, in cui uno dei parametri era l’esperienza acquisita dai candidati, elemento che ovviamente è andato a premiare persone di età più avanzata. Davide Giacalone ha fatto notare come, nel mondo di oggi, in modo particolare nel mondo del lavoro, non ha alcun senso riferirsi alla carta d’identità, visto che l’unico elemento di riferimento dovrebbe essere la qualità delle persone. Sempre con Giacalone, poi, abbiamo fatto il punto su alcuni dei fatti più rilevanti del 2020, sullo sfondo della pandemia. Il mondo dello sport, che è stato caratterizzato soprattutto dai dolorosi addii: Kobe Bryant, Diego Armando Maradona, Paolo Rossi, solo per citare i più importanti. Davide Giacalone ha ricordato come questi grandi personaggi siano frutto, figli della globalizzazione, che li tramuta in fenomeni globali e positivi nel ricordo di milioni di appassionati. Il personaggio dell’anno, secondo lui, sono le ricercatrici dello Spallanzani di Roma, primi scienziati al mondo di aver isolato il genoma del coronavirus. Un addio ovviamente senza rimpianti al 2020, ma anche la sensazione che di quest’anno conserveremo lezioni morali di grande valore. Con il sommelier Monica Angeli abbiamo parlato dei brindisi per questo 31 dicembre 2020. Il nostro ospite ha consigliato assolutamente di rivolgersi ai vitigni nostrani, magari da scoprire o riscoprire per accogliere nel miglior modo possibile l’anno nuovo. Geograficamente parlando, Monica Angeli ci ha portato sulle colline del Friuli, quelle della Franciacorta, ma anche alle pendici dell’Etna o fra i meno noti filari della Calabria. Quanto agli spumanti, l’indicazione sulla spesa è di non esagerare mai, non farsi affascinare dall’etichetta. Dai 15 € a salire, ma non troppo... Con l’avvocato del lavoro, Rosario De Luca, abbiamo affrontato il tema dell’obbligatorietà del vaccino sul posto di lavoro. Secondo l’avvocato De Luca, non essendoci un’obbligatorietà per legge a livello generale, è del tutto escluso che il datore di lavoro possa costringere un dipendente a vaccinarsi, pena provvedimenti disciplinari o persino il licenziamento. Il che, ha aggiunto l’avvocato, naturalmente creerà degli inevitabili problemi di gestione. Perché se vogliamo arrivare all’immunità di gregge, sarà complesso risolvere situazioni come queste. Lo scrittore Luca Bianchini ci ha dato i suggerimenti di lettura, per salutare al meglio in letteratura il 2020. I suoi consigli sono: Come un Respiro, La città dei Vivi, Cime Tempestose, I Promessi Sposi e il suo Baci da Polignano. Beppe Severgnini ha ricordato con noi le parole di questo 2020. Severgnini ha diviso il disgraziatissimo anno che va a concludersi in sei bimestri, ciascuno vissuto con sentimenti collettivi radicalmente differenti. Pensando al 2021, invece, secondo Beppe Severgnini bisognerà concentrarsi sulle seguenti parole: vaccinazione, organizzazione, ricostruzione e - abbiamo aggiunto noi - persone. Perché senza la capacità di investire sulle persone e sulle loro migliori qualità, qualsiasi impresa risulterà impossibile. Buon 2021!All’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Enrico Galletti