In questa puntata, ospite Riccardo Di Stefano, presidente dei giovani imprenditori e vicepresidente di Confindustria
Nell'appuntamento de La Scossa di oggi è intervenuto Riccardo Di Stefano, presidente dei giovani imprenditori e vicepresidente di Confindustria. Nella sua presentazione Francesco Delzio ha ricordato i tanti impegni di Di Stefano nel chiedere di applicare (per la prima volta) una "Quota Giovani" rispetto alle risorse che saranno stanziate con la Legge di Bilancio e il Recovery Fund: "Next generation you deve fornire ai giovani italiani nuove competenze e un accesso al mondo del lavoro che renda sostenibile un rapporto debito pubblico/PIL che quest'anno è da record e che dovrebbe essere sostenibile. Fa un po' sorridere l'idea di "Quote giovani" perché fa eco alle tante "quote" che sono state introdotte, ma noi proponiamo una gradualità di decontribuzione su base di 5 anni e poi un sistema di sgravi a scaloni per gli anni successivi". Sulla voglia di tanti giovani Italiani di fare impresa questo il commento di Di Stefano: "Oggi l'Italia non è un paese per giovani, non ci sono le condizioni per fare impresa, c'è una scarsissima attenzione al tema delle competenze su ricerca e sviluppo. Le startup hanno prodotto buone idee ma manca il sistema" per ogni euro speso in educazione il nostro Paese ne spende 3,5 in pensioni, noi chiediamo al Governo di puntare su competenze digitali e affrontare i mali strutturali del nostro sistema produttivo". Una riflessione culturalmente innovativa lanciata da Di Stefano è la necessità da parte del Governo di aiutare non solo i giovani di oggi, ma anche quelli di domani. Un ragionamento che rovescia quanto fatto negli ultimi decenni: spesa pubblica oggi fatta con debito pubblico scaricato sulle generazioni che verranno: "Abbiamo parlato di inclusione sociale e territoriale ma anche generazionale, dobbiamo invertire un trend preoccupante per contrastare la situazione dei giovani che non studiano e non lavorano. Abbiamo bisogno di investire su formazione, competenze e continuare a formare perché il lavoro agile nei prossimi anni lo imporrà. Chiediamo ammortizzatori sociali efficienti, un sistema della formazione 4.0 e una digitalizzazione sviluppata."Come è essere giovani in Italia, fare impresa e vivere al sud: "Gli imprenditori hanno un ottimismo inguaribile, ma se parliamo di un Paese inclusivo, chiediamo che si affronti davvero la questione del Mezzogiorno. E' come correre una maratona con una zavorra insopportabile fatta di carenza infrastrutturale, che è la prima tra le cause di ritardo. La riduzione del 30% del carico contributivo non affronta comunque il problema. I giovani credono nelle potenzialità del sud ma se ne deve accorgere anche il Paese".La Scossa del 23 ottobre 2020, all’interno di Non Stop News, con Barbara Sala, Enrico Galletti e Luigi Santarelli