Storico accordo, l’Unione Europea entra in una nuova fase

Il nostro editorialista, Davide Giacalone, ha commentato in rassegna stampa l’accordo europeo, raggiunto questa mattina all’alba. Un accordo storico, ha sottolineato Giacalone, per una serie di motivi. Innanzitutto, la mutualizzazione del debito e il varo dell’idea di fondi comuni per finanziarlo. È la prima volta in assoluto, anche se un embrione di questa condivisione del debito era già presente nell’attività della Banca Centrale Europea. Ora, però, è diverso, perché sono interessati direttamente i paesi e quindi, nota Giacalone, non ci si deve meravigliare della volontà dei governi di controllare, in una certa misura, come i partner decidano di spendere la montagna di soldi in arrivo. Davide Giacalone ha insistito sul punto, per la nostra generazione un’occasione del genere non si presenterà mai più. C’è un’altra conseguenza storica, sottolinea il nostro editorialista: non solo la volontà di controllare l’Italia, ma anche di chiedere a paesi come la Polonia e l’Ungheria il rigoroso rispetto dello stato di diritto, in cambio degli aiuti. Un passaggio molto poco considerato, dai nostri media. Quanto alla polemica sulla riapertura delle scuole, Giacalone ha fatto un appello: che si imponga, in vista dell’acquisto degli ormai leggendari banchi a rotelle, materiale se non made in Italy, almeno made in Unione Europea. Inutile fare battaglie nazionaliste di retroguardia, molto utile ricordare di essere cittadini comunitari, proprio nel giorno in cui dall’Unione si è deciso di riversare 209 miliardi sull’Italia. L’opinione di Davide Giacalone del 21 luglio 2020, all’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco.