Nessuno conosce i dati esatti sulla cassa integrazione erogata

Primo argomento dalle pagine dei quotidiani il reddito di cittadinanza, verso il quale il premier Conte ha usato parole severe. Secondo Conte che pur riconosce che è proprio il suo Governo ad averlo votato, il risultato è stato deludente. Alzata di scudi del M5S che ne hanno da sempre fatto una bandiera. Aggiunge Giacalone che uno dei problemi più gravi rimane l’incapacità di incrociare i dati da parte dei vari enti coinvolti: non è possibile che un possessore di 15 appartamenti percepisca il reddito di cittadinanza.   Si passa poi al concorso per gli insegnanti, di cui il ministero si sta occupando a scuola già iniziata. Spiega Davide che in realtà il concorso avrebbe dovuto tenersi mesi or sono, ma siamo arrivati in ritardo. Inoltre questo concorso è destinato solo a coloro che hanno avuto contratti a termine per almeno 3 anni. Richiedenti 64 mila circa, posti disponibili 32mila. Il vero problema secondo Davide, è che da sempre, con ogni governo, c’è sempre qualcuno che promette ai precari, cioè quelli che non hanno mai fatto alcun concorso ma che hanno insegnato, di essere assunti tutti.   Proseguendo sulle prime pagine dei quotidiani troviamo il tema della cassa Integrazione che è stata salvagente per molti, ma che troppi non hanno mai ricevuto. Anche in questo caso il caos è dovuto allo smentirsi l’un altro sui dati. Seppur lo stesso Giacalone si sia impegnato personalmente per cercare di comprendere e di avere numeri precisi, ci assicura che questo non è stato possibile. Ciò che è certo, è che non tutta la cassa integrazione dovuta è stata erogata.    In chiusura parliamo dei ragazzi che, in Italia, escono da casa sempre più tardi, mentre in altri Paesi europei  la situazione migliora. Il punto è che se, prima di uscire da casa aspettiamo di avere un lavoro fisso e una casa in via d’acquisto, da casa, alla fine non usciremo mai.   L’opinione di Davide Giacalone del 29 settembre 2020, all’interno di Non Stop News,  con Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco e Fulvio Giuliani