La rivolta del settore della cultura dopo l’ultimo Dpcm
Il nostro editorialista, Davide Giacalone, in rassegna stampa è naturalmente è partito dal Dpcm annunciato ieri dal capo del governo. Giacalone ha ribadito di non avere intenzione di commentare le singole misure prese, ma di voler guardare oltre. Rispetteremo le indicazioni del governo, anche perché non abbiamo nessuna alternativa reale. La pandemia passerà, ha sottolineato, ma l’Italia deve farsi trovare pronta. Da questo punto di vista, ha espresso molti dubbi sulle scelte inserite nel decreto firmato ieri, a cominciare dall’invito ai cittadini a non spostarsi dal comune di residenza. È un precedente pericoloso, dice Giacalone, inserire in un decreto un consiglio e non una disposizione. Poi, sui ristori alle attività che verranno pesantemente colpita dal blocco, è del tutto evidente che ci sia un problema di entità degli aiuti in arrivo, mentre la crisi rischia di mordere pesantemente e subito. C’è anche la rivolta della cultura. Nel mondo Italia e cultura, sono considerati sinonimi. In Italia chiudiamo la cultura come se fosse un trastullo per pochi. La cultura è uno di quei settori in cui la risposta di dare il ristoro per aiutarlo, non è una risposta. Nella cultura questo non basta. Il danno che si crea è enorme. Anche il maestro Riccardo Muti si è espresso dicendo: definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentanti del governo, come superflua l’attività teatrale e musicale, è espressione di ignoranza in cultura e mancanza di sensibilità. Il Maestro ha ragione.Gli errori giudiziari e i rimborsi costano 28milioni l’anno e Roma è la prima. Dal 1991 al 2019 sono stati spesi 823milioni di rimborsi per persone che hanno subito ingiustizie. Le cifre c’entrano poco. Il danno ricevuto per una carcerazione non dovuta, perché quando si torna liberi, si viene comunque guardati con sospetto, disinteressandosi di come è andata a finire. In questo paese si possono arrestare le persone, senza processo per poi scarcerarli dopo la condanna, ed è un paradosso. L’opinione di Davide Giacalone del 26 ottobre 2020, all’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco e Fulvio Giuliani