La divisione dei partiti fa slittare il recovery fund a gennaio
progetti Italiani e l’utilizzo dei fondi europei è legato alle scelte politiche come quelle del Pd. La relazione di ieri, del segretario del Pd Zingaretti, è stata approvata all’unanimità confermando che al referendum voteranno si.Ziangaretti ha fatto sua la proposta di Violante, che è per il no ma che ha detto che se il Pd è per il si, allora deve aggiungere anche una raccolta di firme per il superamento del bicameralismo. Raccogliere le firme perché non si riesce ad ottenere la riforma elettorale, lascia il tempo che trova. Le divisioni tra i partiti fanno slittare a gennaio il piano per il recovery fund. Del Rio ha detto che ad oggi no si ha alcuna notizia del lavoro svolto dal governo e quindi si presume che sia in ritardo. Il governo risponde dicendo di essere in tempo. C’è già l’assalto dei ministeri ai fondi Ue, che vogliono 300miliardi. I piani per i fondi europei devono tener conto di quattro, cinque obbiettivi al massimo, con riforme necessarie, interne al sistema Italiano, che fanno la differenza tra la stagnazione secolare e la ripresa veloce della produttività e della crescita, a prescindere dai soldi. Non si può subordinare tutto a questa o quella direzione del partito. L’ipotesi che arrivi a gennaio quello che dove essere depositato entro il 15 ottobre è un crimine contro l’Italia. Non bisogna spendere tutto per ottenere qualcosa, ma bisogna cambiare il marcio che si è accumulato nell’amministrazione pubblica e nella scuola.Le novità introdotte nel nuovo codice della strada . Se il provvedimento passerà alla camera senza modifiche, i dipendenti dei comuni, le municipalizzate e i netturbini, che dovranno avere una adeguata formazione, potranno elevare multe per la sostatramite tecnologie digitali e strumenti fotografici. Gli ausiliari della sosta avranno più competenze e poteri.Questa riforma è inserita nel decreto semplificazioni. Oggi i problemi sono i limiti di velocità. Mettere delle norme per tutelare i ciclisti va bene, ma bisogna fare le piste ciclabili e impedire che vadano sui marciapiedi, contromano, e che passino con il rosso perché non hanno la targa. Nel decreto è stato stabilito che chi guida una automobile è un criminale, mentre quelli che si muovono con qualsiasi altro sistema, è un benefattore dell’umanità. I marciapiedi sono diventati delle trincee con in mezzo i monopattini, anche davanti ai portoni, nei parcheggi riservati ai disabili o addirittura che girano nel raccordo anulare di Roma, ma i divieto di sosta vale solo per le macchine. Giacalone ha parlato anche del ritorno a scuola nel caos e del caso dell’insegnante che si è presentata a scuola con la tuta anti virus, e considerata dai giornali come un’aliena. Ma è stato un caso isolato e i bambini troveranno il 99,9% degli insegnati, vestiti normalmente. Il problema è cosa altro troveranno. In Compagnia hanno reso obbligatorio il test sierologico per gli insegnati e uno su quattro l’ha fatto, ma non perché gli altri si sono rifiutati, ma perché i test mancano. La sottosegretaria al ministero dell’istruzione, Anna Ascani, ha dichiarato che erano al corrente che un paese che produce 200 banchi all’anno, non può produrne 2milioni e mezzo in un mese. Quindi lo sapevano ma l’hanno tenuto nascosto, mentre fino a ieri avevano sostenuto l’esatto contrario. No trovo che la questione banchi sia un dramma. Il guaio è che si è parlato solo di questo sostenendo il contrario. Non si può arrivare così all’apertura dell’anno scolastico.
L’opinione di Davide Giacalone del 8 settembre 2020, all’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco.