La disoccupazione ha aumentato le disuguaglianze

Il nostro editorialista Davide Giacalone ha aperto la rassegna stampa per parlare dei dati Istat e la perdita di 840mila posti di lavoro. Sono dati che ci aspettavamo a causa del lockdown, come sapevamo che quel tipo di disoccupazione avrebbe aumentato le disuguaglianze. Questo è un problema drammatico perché quando aumentano le disuguaglianze recedendo, i favoriti diventano i più protetti e non i più meritevoli. La legge, stabilendo che non si può licenziare, protegge i protetti, lasciando fuori disoccupati e precari. Questo problema si può risolvere creando ricchezza e posti di lavoro, che è quello che dicono tutti, ma poi si fa l’esatto contrario.Giacalone ha poi parlato del decreto legge semplificazioni, e delle parole del Presidente Mattarella che ha detto: basta norme eterogenee. Questo decreto si presenta disomogeneo sotto molti aspetti. Un esempio è la modifica del codice della strada dove ai ciclisti viene consentito di andare contro mano. Che semplificazione è?  Il decreto si intreccia anche con il mondo politico con la vicenda referendum. Il decreto è scritto da 21 persone, quindi non è il numero di persone che contribuiscono alla scrittura che fa la qualità di un testo ma è la verifica dell’operatività, lo stare più attenti e più veloci.Poi ha parlato della bufera giudiziaria che ha coinvolto la Lega e dell’indagine sui prestanomi e i rapporti tra un commercialista del partito e la ‘ndrangheta. Il mio pensiero è che bisogna aspettare che ci sia un processo e stabilire chi è il colpevole e chi è innocente. Le accuse, da sole, non vanno da nessuna parte. Ormai enfatizzare l’accusa è una malattia e l’unica possibilità di rompere questo incantesimo è quello di avere una giustizia che funziona con tempi ragionevolmente brevi, e che faccia sapere chi è il colpevole e di cosa. Questo vale anche per Willy.Su Israele, il primo paese al mondo a tornare al blocco totale per le feste Davide ha detto che c’è una ragione specifica per questo provvedimento. Si stanno formando una serie di ricorrenze importanti che si concentrano tutte in pochi giorni. Gli ortodossi protestano perché così facendo gli impediscono di riunirsi per la preghiera. Il fatto che Israele stia per affrontare la chiusura per la seconda volta ci ricorda che il tema non è quello che è proibito e quello che è consentito.La Cisl ha detto che un istituto su quattro non aprirà normalmente. La situazione non è stata affrontata al meglio. Il bando di gara per i banchi a fine luglio non è stata un’idea brillante. Mancano gli insegnanti ed è una piaga eterna, e la discussione su chi deve misurare la febbre è ancora aperta. Spero che tutto vada per il meglio.L’opinione di Davide Giacalone del 12 settembre 2020, all’interno di Non Stop News, con Barbara Sala e Enrico Galletti