Il covid torna a fare paura

La rassegna stampa di Davide Giacalone parte dal covid che torna a fare paura. Giacalone ha detto: i contagi sono in crescita considerevole in tutto il mondo, e l’Italia non è quella messa peggio e non è il paese con più chiusure restrittive. Bisognerà trovare un punto di equilibrio e di prudenza, cercando di usare un pò di buon senso.Dopo otto mesi di stato di emergenza, stiamo ancora discutendo di sovrapposizione dei diritti tra governo e regioni ed è intollerabile. A maggio sono stati stanziati un miliardo e duecento milioni per creare 7500 nuovi posti di terapia intensiva e ad oggi non sono ancora state fatte le gare d’appalto per spendere questi soldi, e si gioca sui rimpalli di responsabilità tra regioni e commissario. Così non ha senso. Di fronte a una cosa urgente bloccarsi per queste cose da l’idea di come funziona il resto.Il ministro Azzolina sostiene che con i primi freddi le scuole, tra due settimane, si troveranno a fare i conti  con alunni con sintomida raffreddamento, sovrapponibili al covid. Le regioni si stanno muovendo per chiedere già da oggi al governo di autorizzare i test salivali su spinta del governatore del Veneto Zaia. Nelle scuole per il momento è andata bene e i contagi sono contenuti. Il ministro Azzolina ha ragione di preoccuparsi, ma è anche vero che con l’abbassamento delle temperature, alcuni prenderanno il raffreddore, soprattutto i ragazzini che, appena inizia l’anno scolastico si ammalano. Come facciamo a distinguere le cose? Ci sarebbe il vaccino anti influenzale, ma il problema è che non è disponibile, oltre all’indecenza che mancano gli insegnati e le cattedre sono ancora vuote.La scelta del presidente Mattarella, dare una medaglia a Willy Montero e a Don Roberto, considerati eroi del nostro tempo. Ci servono modelli positivi come loro, ed è bella la decisione del Presidente della Repubblica, di assegnare a loro la medaglia d’oro al valore civile.Sarebbe bello che anche noi ci ricordassimo di queste cose sempre e non solo quando finiscono in prima pagina.  Matteo Salvini parla di rivoluzione liberale e dei rapporti con l’Europa. Le democrazie funzionano bene quando tutte le forze politiche, diverse fra loro, sono potenzialmente delle forze di governo.  Le democrazie cominciano a funzionare male quando una parte consistente delle forze politiche hanno delle posizioni incompatibili con l’essere al governo.   Le parole di Salvini sono importanti e segnalano che la storia della Lega anti Europa e anti Euro bisogna considerarla chiusa perché rende impotente l’Italia. Quello che mi colpisce nelle parole di Salvini per la rivoluzione liberale, è che l’idea la utilizzò Silvio Berlusconi e a un certo punto si definì liberale anche Dalema. Ma cosa credono che significhi ”Liberale”. Ho l’impressione che a furia di ripetere la parola si sia  perso il significato.L’opinione di Davide Giacalone del 8 ottobre 2020, all’interno di Non Stop News,  con Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco