A scuola senza 150mila professori
L’editoriale di oggi di Davide Giacalone ha preso il via con il tema della scuola, che riapre oggi in 12 regioni e nella provincia di Trento; in particolare Giacalone si è soffermato sulla questione dei professori definiti fragili cioè con patologie di diversa natura, per le quali gli stessi prof. non dovrebbero esporsi al rischio di contagio insegnando online, come durante il Covid. Purtroppo l’Inps e il Ministero al momento non consentirebbero questa opzione per non creare corsie preferenziali per alcuni insegnanti rispetto ad altri. Molto chiaro su questo Giacalone: chi se ne deve occupare non dica stupidaggini! Si scusi e ripari a breve. Giacalone è poi tornato sul Recovery Fund; dopo le linee guida, molto ampie, indicate la scorsa settimana, ora si parla di richieste per oltre 60 miliardi. Ma a disposizione ce ne sono 209. Dobbiamo fare presto e puntare su investimenti per l’Italia che facciano ripartire il Paese. Spazio poi alla cronaca con la storia di Caivano dove un fratello ha ucciso la sorella perché frequentava un trans. Atteggiamento malato secondo Giacalone. Bisogna lavorare sull’educazione, che in questo caso si è rivelata un fallimento, sia della scuola sia della famiglia. Da non sottovalutare anche l’ambiente in cui questi ragazzi sono cresciuti, il parco verde di Caivano, da sempre luogo di spaccio a cielo aperto. Infine una battuta sulla questione pensioni; c’è una proposta per pensionare lavoratori con 41 anni di contributi a prescindere dal livello di anzianità. Per Davide, una pezza peggio del buco. Secondo Davide è il modello generale che non può più funzionare: sempre meno giovani non potranno continuare a mantenere sempre più pensionati. L’idea che sia un diritto andare in pensione e che chi lavora deve pagare questi stipendi, per Giacalone, è ingiusta oltre che asociale. L’opinione di Davide Giacalone del 14 settembre 2020, all’interno di Non Stop News, con Giusi Legrenzi, Fulvio Giuliani e Pierluigi Diaco.