10milioni posti di lavoro persi a causa del covid

Davide Giacalone parte dalle stime di quest’anno sulla perdita dei posti di lavoro a causa del virus, che a fine anno potrebbero essere intorno ai 12milioni. I paesi più colpiti sono quelli che prima del coronavirus erano già in difficoltà. L’Italia aveva già delle sacche di arretratezza, dove si perdevano posti di lavoro più di altri Paesi dove le cose funzionavano meglio. Già a gennaio 2020 l’Italia aveva una bassa percentuale di partecipazione al lavoro. In Italia si lavora in pochi per poco. Oggi per reagire, si è creata una opportunità finora sconosciuta, cioè un’abbondanza enorme di liquidità, che viene messa apposta sul mercato per riassorbire i 10-12milioni di posti di lavoro persi e per la crescita dell’economia. Questa occasione potrebbe permettere all’Italia il grande salto di superare i problemi che aveva prima del covid.  Si è poi passati all’argomento dell’app Immuni. Giacalone ha detto: i numeri sono sballati perché l’app è stata scaricata da 8milioni di persone e risultano solo 499 positivi. Non bisogna prendersela con l’app ma con le Asl che non mettono il codice della persona e quindi non alimentando il meccanismo rendendo l’app muta. Girando per il Paese, le uniche notifiche che si ricevono da Immuni sono “Area non supportata”.L’app è inoltre stata concepita per funzionare solo su alcuni tipi di smartphone, quelli più aggiornati,tralasciando gli altri.Si passa poi a Roma e alla Raggi bis. La cosa non riguarda solo Roma ma tutto il Paese. Ormai la ricerca del candidato è strutturata sul come fare a prendere i voti e nemmeno una parola su come utilizzarli, e questo vale per tutti gli schieramenti politici. A Roma mancano gli impianti della spazzatura, ci sono problemi enormi di viabilità, un’epidemia di monopattini parcheggiati ovunque, e nessuno ne ha parlato. Si cercano alleanze tra partiti per prendere più voti ma nessuno parla di programmi per queste città.L’opinione di Davide Giacalone del 12 ottobre 2020, all’interno di Non Stop News,  con Giusi Legrenzi, Pierluigi Diaco e Fulvio Giuliani